3 settembre 2017

Piazza San Prospero • REGGIO EMILIA • Domenica 3 settembre 2017 ore 21

Concerto per campane e Fivessence Brass Quintet

Trombe: Luca Piazzi e Luca Giacomin
Corno: Benedetto Dallaglio
Trombone: Stefano Tincani
Tuba: Erik Zavaroni

Nell’ambito della XXXVIII Sagra della Giareda

PROGRAMMA

Fivessence Brass Quintet:

Tilman Susato
Suite of Five Dances from the “Danserye”
La Mourisque, Bransle Quatre Bransles, Ronde, Ronde, Mon Amy, Basse Dance Bergeret

Antonio Vivaldi
Concerto Grosso Op.3 N. 9

Samuel Scheidt
Galliard Battaglia, Courant Dolorosa, Canzone Bergamasque

George Bizet
Farandole da l’Arlesienne

Campanari reggiani dalla Torre di San Prospero:

5 brani per campane sole dalla tradizione popolare dei primi del ’900 di autori anonimi

Ensemble Fivessence Brass Quintet e Campanari reggiani dalla Torre di San Prospero (arrangiamenti del Maestro Andrea Mastroeni):

Batocchiata detta “del Duca”
Batocchiata detta “Papà Cichin”
Batocchiata detta “Ninna Nanna”
Batocchiata detta “ed Sizein”

 

A cura di Comitato per il restauro della Torre di San Prospero, Unione Campanari Reggiani e FAI Reggio Emilia

Si ringraziano Don Daniele Casini,  Ing. Stefano Ovi, Dott. Stefano Maccarini Foscolo Canella, Dott. Carlo Baja Guarienti, per la disponibilità e la preziosa collaborazione.

INFO| Piazza San Prospero – Reggio Emilia

 

NOTE AL PROGRAMMA

Un concerto davvero particolare di Soli Deo Gloria quello che si terrà domenica 3 settembre con inizio alle ore 21 in Piazza San Prospero a Reggio Emilia.

Infatti il Quintetto di ottoni Fivessence Brass Quintet (trombe: Luca Piazzi e Luca Giacomin, corno: Benedetto Dallaglio; trombone: Stefano Tincani; tuba: Erik Zavaroni), posizionato sul Sagrato della Basilica di San Prospero duetterà anche con il suono della maestose ed imponenti Cinque Campane ubicate sulla Torre ottagonale della Basilica, suonate per l’occasione dai campanari reggiani appartenenti all’Unione Campanari Reggiani, i quali proporranno anche brani per sole campane della tradizione reggiana.

I brani per ottoni e campane che verranno eseguiti sono stati appositamente commissionati per questa occasione e arrangiati dal Maestro Andrea Mastroeni.

Un progetto davvero originale e di raro ascolto che contribuirà sicuramente alla sensibilizzazione della Città verso l’opera iniziata qualche mese or sono, grazie al Comitato per il restauro della Torre di San Prospero, del poderoso restauro della Torre della Basilica che da anni versa in precarie condizioni.

Un successivo appuntamento è previsto per domenica 10 settembre, dalle ore 15 alle ore 19, con la visita guidata all’interno della Torre, della cella campanaria e alle campane dell’insigne Basilica Patronale reggiana.

Le manifestazioni sono nell’ambito della XXXVIII Sagra della Giareda e sono a cura del Comitato per il restauro della Torre di San Prospero, dell’Unione Campanari Reggiani e del FAI Reggio Emilia.

 

Come si suonano le campane nel sistema reggiano.

Scampanio: Il metodo di suono ordinario secondo la tecnica reggiana conta una sola persona: vengono collegate alle mani e ai piedi dell’esecutore tante corde quante sono le campane da suonare. Le corde sono a loro volta fissate ai battagli, portati a distanza ravvicinata dalla bocca della campana. I movimenti combinati di braccia e piedi consentono al campanaro la percussione dei bronzi che emettono la suonata voluta. Questo sistema, definito comunemente “sbacioccata”, oggi come allora, permette l’eseguibilità di pezzi anche molto complessi da parte di una sola persona.

Distesa: nei momenti di maggiore solennità si ricorre invece al suono “a distesa”. Tale tecnica prevede che durante l’oscillazione della campana il battaglio riceva un’accelerazione dovuta al moto relativo con la stessa.

In questa particolare tecnica solitamente si assiste ad un vero e proprio gioco di squadra in cui l’intesa è fondamentale: mentre i tiratori esercitano mediante le corde la forza necessaria per far muovere a slancio le campane (tal volta del peso superiore alla tonnellata), il campanaro a banchetto inframezza i rintocchi della campana maggiore con articolate melodie ricavate dai bronzi minori. La melodia di fondo viene gestita in maniera medesima alla tecnica di “sbacioccata”. I “travaroli” (campanari “a trave”) intanto, da una posizione rialzata che coincide più o meno con la sommità del movimento oscillatorio della campana, garantiscono la regolarità del tempo di oscillazione che – un po’ come in uno spartito – detta la metrica dell’esecuzione. In questa spettacolare tecnica di suono possono essere sospinte a slancio fino a tre campane (le maggiori).

 

GLI INTERPRETI

Unione Campanari Reggiani

L’Unione Campanari Reggiani è un’associazione senza scopo di lucro, ufficialmente costituita nel 2008, che si propone di diffondere la cultura e custodire la tradizione del suono manuale delle campane secondo l’antichissimo sistema reggiano.La tradizione campanaria tramandata dai Campanari Reggiani è la più classica del nostro Territorio: domina, infatti, le torri della Provincia da più di trecento anni. L’Unione Campanari Reggiani collabora strettamente con la Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, sia per fornire consulenza tecnico-artistica in merito alla conservazione del patrimonio artistico custodito dalle torri campanarie, che per garantire il suono delle campane in occasione delle celebrazioni liturgiche. Presta inoltre servizio nella Torre Civica di Reggio Emilia in occasione di ricorrenze particolari della Società Civile. Tra le numerose attività dell’Unione Campanari Reggiani c’è anche quella di formazione: per diventare suonatori di campane infatti è indispensabile apprendere quest’arte da chi già la conosce. Sono attive due scuole all’interno dell’Unione: una per il sistema “a sbacioccata” e una per il sistema “a distesa”.

Fivessence Brass Quintet
(trombe: Luca Piazzi e Luca Giacomin; corno: Benedetto Dallaglio; trombone: Stefano Tincani; tuba: Erik Zavaroni)

Il “Fivessence Brass Quintet” è un quintetto di ottoni composto da musicisti di fama nazionale e internazionale che hanno voluto unire le loro diverse esperienze artistiche per creare una realtà musicale finalizzata alla realizzazione progetti musicali che mettano in risalto l’ecletticità dinamica e concertistica che questo tipo di formazione è in grado di sviluppare. In questi pochi anni il gruppo ha svolto numerosi concerti in rassegne concertistiche nazionali, lezioni concerto nelle scuole atte a divulgare la conoscenza e il repertorio di un organico che in Italia resta ai più ignoto. Il gruppo è composto da musicisti professionisti provenienti da Reggio Emilia, Modena, Bologna, Vicenza, tutti attivi in ambito solistico e come professori d’orchestra. Un “Brass Quintet” sicuramente innovativo e impegnato nella ricerca di continui nuovi impulsi creativi come questo nuovo concerto per quintetto d’ottoni e torre campanaria composto e arrangiato appositamente per i “Fivessence” dal M° Andrea Mastroeni.